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La QUASAM ACADEMY & CONSULTING S.r.l., attraverso i propri consulenti, offre consulenza relativa alla valutazione della presenza di legionella negli ambienti di lavoro.

La Legionella spp e’ un batterio ubiquitario in ambiente acquatico che provoca, se inalato attraverso i vapori o aereosol dell’acqua in cui si trova nell’apparato respiratorio, gravi forme di polmoniti. 

Con il termine ‘legionellosi’ vengono indicate le forme morbose causate da batteri appartenenti al genere Legionella. Questi furono isolati per la prima volta nel 1976 in occasione di un’epidemia di polmoniti che si verificò a Philadelphia nel corso di un convegno di ex combattenti dell’American Legion. Al microrganismo responsabile dei 221 casi di pneumopatie e di 34 decessi venne dato il nome di Legionella pneumophila e la malattia da esso causata venne denominata ‘Malattia dei Legionari’.

Le cause più frequenti di inalazioni di questi aereosol sono stati evidenziati nelle docce, nelle vasche idromassaggio, nelle piscine, bagni turchi, impianti di irrigazione, impianti di climatizzazione, torri di raffreddamento ecc.

L’Istituto Superiore di Sanità ha predisposto delle Linee Guida legionella per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, nelle quali vengono fornite possibili strategie di intervento da attuare, le quali prevedono una periodica analisi del rischio, da effettuare ogni volta che ci sia motivo di ritenere che la situazione si sia modificata; inoltre ogni struttura ricettiva deve individuare una persona o azienda responsabile per l’identificazione e la valutazione del rischio potenziale di infezione.

E’ necessario infine, istituire un registro per la documentazione degli interventi di valutazione del rischio e di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici nonché di climatizzazione. Nel caso in cui venga evidenziata la presenza di un potenziale rischio (temperatura inferiore a quella raccomandata) occorre effettuare un campionamento dell’acqua in “n” numero di siti che sia rappresentativo di tutto l’impianto idrico.

Il primo pericolo è chiaramente quello di mettere in condizioni di rischio i propri dipendenti, visitatori e fornitori. Le conseguenze sono note, a parte la inaccettabile conseguenza diretta di causare malattie o addirittura morte dei propri dipendenti e/o ospiti, visto che nella tabella del rischio biologico del D.Lgs. 81/08, il batterio della Legionella è presente.

OBBLIGO NORMATIVO

Ai fini della valutazione del rischio (art. 17, comma 1, lettera a e art. 271 del d.lgs. 81/2008), il datore di lavoro (DL) deve individuare potenziali sorgenti di rilascio del microrganismo negli ambienti lavorativi e specifiche attività che possono comportare un rischio di esposizione a Legionella spp. In particolare, lo stesso deve valutare la presenza di potenziali pericoli per i lavoratori rappresentati da impianti e apparecchiature (impianti di distribuzione acqua, impianti di raffreddamento a torri evaporative/condensatori, impianti di irrigazione, ecc.) in cui sono presenti fattori ambientali (acqua stagnante, sporcizia, biofilm, ecc.) che favoriscono la proliferazione batterica.

In tal caso, il DL deve attuare interventi finalizzati a ridurre al più basso livello possibile la contaminazione microbiologica ambientale e, conseguentemente, l’entità dell’esposizione ad aerosol potenzialmente infettanti. In particolare, ai fini della prevenzione e controllo della contaminazione degli impianti di distribuzione dell’acqua devono essere programmati interventi di manutenzione sia a breve (decalcificazione e disinfezione di serbatoi, soffioni, filtri, ecc.) che a lungo termine (sistemi di disinfezione dell’acqua di comprovata efficacia).

Per gli impianti di trattamento aria, questi dovranno periodicamente essere sottoposti a manutenzione, pulizia e disinfezione, prestando attenzione alle sezioni/componenti (bacino delle torri evaporative, sezione di umidificazione, ecc.) in cui la Legionella prolifera in presenza di condizioni ambientali ottimali e di nutrienti.

Al termine della valutazione del rischio, il DL individuerà misure di protezione collettiva e individuale conformi alle disposizioni legislative a tutela della salute occupazionale. L’efficacia degli interventi adottati sarà infine valutata stimando l’entità dei rischi residui attraverso monitoraggi microbiologici negli ambienti di lavoro.

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